Yawp!
“E risuona il mio barbarico Yawp! sopra i tetti del mondo”. Un corto per uscire dalla finzione.
Attraverso la metafora di una partita di poker, il lavoro affronta il tema della condizione giovanile esplorando le tematiche dell’inautenticità delle relazioni amicali e amorose, dell’incertezza verso il futuro e delle “passioni tristi”, che da tale incertezza conseguono. Passioni tristi tra cui prevalgono l’apatia e la mancanza di progettualità che, come “ospiti inquietanti”, incupiscono i vissuti giovanili di questo scorcio di post modernità.
Dopo una prima parte narrativa, il regista e il suo doppio diventano padroni della scena e si interrogano a vicenda sulla propria cronica apatia e sulle origini di questa loro condizione in un gioco di sguardi all’interno del quale lo spettatore finisce per trovarsi coinvolto e interpellato a sua volta. Lo “Yawp”, e cioè l’urlo barbarico di Walt Whitman citato nell’”Attimo fuggente” che dà il titolo all’opera, rappresenta insieme un urlo liberatorio dal dolore dell’esperienza vissuta, ma anche un’incitazione a tutti (giovani e meno giovani) a prendere in mano il proprio destino e ad agire per incontrare la propria autenticità e cambiare la realtà delle cose. Il corto si conclude, infatti, con un’uscita dalla finzione filmica che ha l’aspirazione di dare luogo all’avvio di un’azione nel mondo reale.
Rassegna Stampa
Il Tirreno
Articolo sul cortometraggio Yawp!
LaScighera
Articolo sul cortometraggio Yawp!
FuoridalComune
Articolo sul cortometraggio Yawp!
ZonaCinema
Premio della giuria popolare a Yawp!
TaxiDrivers
Articolo sul festival e Yawp!
NonSoloCinema
Articolo sul festival e Yawp!












